@Hubert, Burgwart: Kriegsvorzeichen Rekonzilation der Traditionalisten
Geschrieben von Theo Stuss am 22. April 2003 10:37:20:
Frohe Ostern allerseits,
ich weiss, es ist auf Italienisch, aber auf Deutsch habe ich nichts.Kurz: am 24 Mai soll in Santa Maria Maggiore in einer feierlichen Zeremonie im alten Ritus die Aufhebung der Exkommunikation begangen werden unter Ausklammerung aller strittigen theologischen Fragen, also auch keine Entschuldigungen. Auch der kanonische Staus soll geregelt werden:
cancellazione della scomunica e riaccoglimento nella Chiesa, istituzione di una Amministrazione apostolica personale (come un Ordinariato militare) per i sacerdoti e fedeli legati alla Fraternità.
Das ist tatsächlich ein Kriegsvorzeichen, wenn ich einige alte Editionen von Katharina Emmerich (heute fast nicht verfügbar), die ich vor 1990 im Seminar von Zaitzkofen eingesehen hatte, zugrundelege. Ich erinnere mich auch an den Hinweis, dass diese Wendung des Papstes viel zu spät käme, um das Unheil aufzuhalten. Es handelte sich um jene Visionen, wo Katharina von Emmerich die Kirche der heutigen Zeit geschaut hatte. Formulierungen, die allzu sehr auf Erzbischof Lefebvre angewendet werden konnten, wurden bereits in den 70'ern gestrichen.
Theo
Il Messgero
Domenica 20 Aprile 2003
I seguaci del defunto vescovo francese non hanno mai accettato la riforma liturgica del Concilio Vaticano II. Due anni e mezzo di trattative
Scisma di Lefebvre, una ferita quasi chiusa
Il 24 maggio è atteso l’annuncio del reinserimento nella Chiesa di 3 dei 4 vescovi “ribelli" di ORAZIO PETROSILLOCITTA’ DEL VATICANO — Per Giovanni Paolo II non ci sarà dono più grande per i suoi 25 anni di pontificato. Quello di chiudere quasi totalmente una bruciante ferita nell’unità della Chiesa cattolica che dura dal 1988. Sta, infatti, per concludersi il mini-scisma dei cattolici ultra-tradizionalisti, seguaci del defunto vescovo francese Marcel Lefebvre, tenacemente contrari alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, in particolare del rito della messa, ma anche di altri documenti conciliari come quelli relativi alla libertà religiosa e all’ecumenismo.
Questo evento sarà il risultato di due anni e mezzo di trattative con concessioni generosissime da parte del Papa, come l’istituzione di una Amministrazione apostolica personale e la concessione esclusiva del messale pre-conciliare, perché desideroso di veder voltata una pagina molto dolorosa del suo pontificato.
Il gesto di riappacificazione, che ricalca quello compiuto 15 mesi fa (18 gennaio 2002) con la ben più piccola comunità di tradizionalisti brasiliani di Campos, non mancherà di suscitare mugugni nella stessa Curia come tra i vescovi di Svizzera, Francia e Germania, e proteste da parte di coloro che riterranno tali concessioni un parziale passo indietro rispetto al Concilio.
Il "reinserimento" nella piena comunione cattolica di almeno tre dei quattro vescovi scismatici perché consacrati da Lefebvre il 29 giugno ’88 senza l’autorizzazione della Santa Sede, dei loro circa 400 sacerdoti e 100-150 mila fedeli legati alla Fraternità di "San Pio X", dovrebbe essere annunciato il 24 maggio proprio durante la messa, in latino e secondo il rito preconciliare, celebrata dal cardinale Darìo Castrillòn Hoyos nella basilica di Santa Maria Maggiore. Questa celebrazione secondo il rito di san Pio V (1570) e successivi adattamenti fino a quello del 1962 sotto il beato Giovanni XXIII, sarà la prima del genere in una basilica patriarcale romana. L’evento è rilevante anche per il ruolo del celebrante che è prefetto del dicastero per il Clero ma soprattutto presidente della Commissione "Ecclesia Dei" istituita dopo lo scisma di Lefebvre per facilitare il rientro nella Chiesa di sacerdoti, comunità e fedeli legati alla Fraternità "San Pio X" istituita dal vescovo tradizionalista. Castrillòn ha molto lavorato per questa riconciliazione. Il Papa e Ratzinger lo hanno appoggiato come gli altri membri di "Ecclesia Dei". Più eclatante della messa con il vecchio rito, sarà l’annuncio della fine dello scisma lefebvriano. Salvo ripensamenti e irrigidimenti dell’ultima ora. Dei quali fu ricca la vicenda di Lefebvre, quando si trattò di impedire la consacrazione illegittima di quattro vescovi, avvenuta ad Econe in Svizzera il 29 giugno 1988, che portò alla scomunica ipso facto.
Le trattative condotte dal cardinale Castrillòn, colombiano di 74 anni non sospettabile di simpatie tradizionaliste, con il vescovo Bernard Fellay, superiore generale della "Fraternità di S. Pio X", sono cominciate ufficialmente il 29 dicembre 2000 con un incontro in Vaticano, "benedetto" l’indomani dal Papa in persona che incontrò brevemente lo stesso Fellay, il superiore italiano don Michele Simoulin, accompagnati dal cardinale. La cronistoria delle trattative non è semplice, con le pretese dei lefebvriani di vedere liberalizzata in tutto il mondo la messa secondo il vecchio rito che era stato riformato definitivamente dal Concilio nel 1965, e i loro costanti timori di «una trappola» vaticana. Sarebbero pronti a rientrare tre dei quattro vescovi ordinati nell’88: lo svizzero Bernard Fellay, il francese Bernard Tissier, l’argentino Alfonso De Gallareta. Rimarrebbero fuori l’inglese Richard Williamson e circa il 30 per cento dei lefebvriani.L’approccio di Castrillòn è stato per una soluzione "pragmatica", senza discussioni teologiche con loro: cancellazione della scomunica e riaccoglimento nella Chiesa, istituzione di una Amministrazione apostolica personale (come un Ordinariato militare) per i sacerdoti e fedeli legati alla Fraternità. Ovviamente i vescovi lefebvriani dovranno non solo sottomettersi al Papa ma anche riconoscere che la liturgia riformata dal Vaticano II è la stessa liturgia della Chiesa, come pure che la Chiesa rinnovata dal Concilio non è un’altra Chiesa.
- Re: @Hubert, Burgwart: Kriegsvorzeichen Rekonzilation der Traditionalisten Hubert 22.4.2003 14:16 (2)
- Re: @Hubert, Burgwart: Kriegsvorzeichen Rekonzilation der Traditionalisten Theo Stuss 22.4.2003 16:31 (1)
- Re: @Hubert, Burgwart: Kriegsvorzeichen Rekonzilation der Traditionalisten Hubert 22.4.2003 17:16 (0)
- Re: @Hubert, Burgwart: Kriegsvorzeichen Rekonzilation der Traditionalisten Burgwart 22.4.2003 13:19 (6)
- Re: @Hubert, Burgwart: Kriegsvorzeichen Rekonzilation der Traditionalisten Theo Stuss 22.4.2003 15:46 (5)
- Re: @Hubert, Burgwart: Kriegsvorzeichen Rekonzilation der Traditionalisten Hubert 22.4.2003 15:55 (4)
- die Hoffnung stirbt zuletzt.. Valanice 22.4.2003 22:19 (3)
- Re: die Hoffnung stirbt zuletzt.. Hubert 22.4.2003 22:56 (2)
- Re: die Hoffnung stirbt zuletzt.. Valanice 23.4.2003 00:26 (1)
- Re: die Hoffnung stirbt zuletzt.. Hubert 23.4.2003 08:54 (0)